sta-dè-ra
SIGNIFICATO:
Tipo di bilancia a bracci disuguali che funziona sul principio della
leva,
consistente in un'asta graduata su cui scorre un peso fisso da un lato,
dall'altro da un piatto su cui viene posto ciò che va
pesato, e da un gancio
che la sorregge e funge da fulcro
dal
latino statèra,
derivato del greco statér,
nome sia di un peso, sia di una moneta.
I nomi
delle
proto-tecnologie riescono sempre a nascondere curiosità e a
raccontare molto
del nostro passato, e qui parliamo di un oggetto che ha percorso il
nostro
Paese per lunghi millenni.
La
stadera è anche
nota come 'bilancia romana', ed è uno dei tipi
più semplici e agili di
bilancia: due bracci disuguali, uno regge il piatto o il gancio che
porterà il
peso che si vuole misurare, uno è un'asta graduata su cui
scorre un peso fisso.
La continuità dei due bracci (chiamati, insieme, 'stilo')
è retta da un gancio
che fa da fulcro, e che, tenendo sospesa la stadera, permette ai bracci
di
trovare il loro equilibrio.
Funziona
sul
principio della leva: qui il peso posto sul braccio graduato non varia
(come
invece si farebbe variare il peso su una bilancia a due piatti), ed
è soltanto
la sua distanza dal fulcro a cambiare. Più è
vicino al fulcro, minore è la
forza che esercita sul proprio braccio, minore è il peso che
l'altro braccio
misurerà.
Ora,
il nome di
questa bilancia scaturisce da un nome greco che indica insieme una
moneta e un
peso - lo statere. Il che è naturale: in
antichità il valore delle monete era
connesso direttamente al materiale di cui erano composte e dal loro
peso. Ci si
chiederà quindi di che cosa fosse fatto, quanto valesse e
quanto pesasse questo
statere. Purtroppo la risposta non è univoca dato che poteva
essere battuto
secondo standard diversi - il che, in effetti, è
disorientante. All'unità di
misura è chiesto essenzialmente di non variare.
Possiamo
però
dire che lo statere più diffuso nell'antica Grecia era
quello d'argento, a cui
era collegato valore e peso di due dracme. E nasce proprio davanti alla
bilancia: due dracme, una su un piatto una sull'altro, la tengono in
equilibrio
- e il loro peso sommato, cifra di questo equilibrio e dell'intera
operazione,
è lo statere, che diventa un nome di bilancia. Una poesia di
concetti davvero
sorprendente.
Questa
parola è
raccontata dagli amici di Una Parola Al Giorno.
Leggi
il significato
della parola Riuso,
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